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      Chi gli avrebbe detto quando in agosto rivide il Pallotta, che sulla fine di settembre avrebbe saputo tanti segreti, conosciute tante persone, sarebbe divenuto anch'egli un personaggio importante? A me poi si deve dar sempre una penna in mano; se si ha a creare uffizio di segretario dev'esser mio. Chi può negare la cagione dell'odio che mi perseguita? Al povero Persico si dà la cassa, perché è un negoziante. L'Agresti, che non è un colonnello al ritiro, ma un ex capitano, e fu capitano aiutante maggiore nella guardia nazionale, dal Margherita è detto presidente di un comitato dove sono uomini che hanno maggiori cognizioni di lui (non offendo un mio egregio amico il quale ha voluto che io scrivessi queste parole), hanno maggior fama e conoscenza nel paese ed hanno occupati alti uffizi, e dal Marotta è confuso tra gli ultimi omicciattoli che formano il comitato di cui è presidente il Romeo, povero stampatore ed umile persona.
      3. Verso la fine del mese di ottobre Giordano mi consegnò cinque bigliettini suggellati, diretti ad Agresti, Settembrini, Pironti, Primicerio, Persico (dice la casa di ciascuno) ed avendo con tutti personalmente parlato a norma degli ordini ricevuti da Giordano, diede l'appuntamento di farsi trovare in quella sera nel caffè di De Angelis a Toledo: ed in effetti nella sera medesima avendo io seguiti i suddetti Giordano e Sessa nel detto caffè ci rinvenni i mentovati cinque individui, i quali dopo associatisi al Sessa e Giordano, si recarono in casa dell'Agresti, ed io rimasi a passeggiare sotto la medesima.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





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