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      Qual giuramento ho io dato a cotesta setta? per le mani di chi? Quale carte o documenti settari mi si possono attribuire, o si sono trovati in mio potere?
      Non resta contro di me che un'assertiva vaga e bugiarda, nata e cresciuta dalla prevenzione. Ed io confido che voi nella vostra sapienza e giustizia valuterete queste ragioni, e direte che io non sono né capo né settario.
      Sono io cospiratore?
      La setta cospirava, diceva il procurator generale, ed i fatti di cospirazione sono la tentata seduzione dei soldati, la diffusione e l'affissione dei proclami, lo scoppio innanzi la reggia.
      Io non sono accusato da nessuno di aver tentato di sedurre soldati né so se altri l'abbia tentato: ma so certamente quello che tutti sanno, che nessuno de' nostri soldati disertò le regie bandiere, o si fé propagatore di ribellione fra i suoi commilitoni. Per modo che l'invito ad essi fatto, se pur fosse vero, rimasto senza accettazione e senza effetto, non potrebbe reputarsi fatto di cospirazione, ossia fatto concertato e conchiuso fra seduttori e sedotti. Negli anni passati nacquero e crebbero fieri sdegni tra la milizia e la cittadinanza, miseri effetti delle civili discordie: ma questi sdegni pel tempo, per la buona indole degli uomini, e per le cure dei capi della milizia e del governo andarono a poco a poco mancando, perché tutti sentirono il bisogno dell'ordine, della pace e della sicurezza comune.
      Quando eran più vivi ed accesi questi sdegni funesti, sursero le accuse di tentata seduzione de' militari; perocché allora ogni soldato vedeva in un cittadino un suo nemico, nelle costui parole di pace vedeva un'insidia ed una seduzione.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356