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      E qui lascerò di parlare di questi ultimi fatti, perché essi non mi toccano, non riguardano la mia difesa; e crederei di oltraggiare il senno e la giustizia vostra, se volessi mostrarvi quello che tutto il processo mostra; che gli avvocati hanno chiarito, e che voi sapete, che il fatto del 16 settembre fu un fatto particolare, circoscritto a pochi, non premeditato, ma improvvisato, non destinato come segno d'insurrezione, non attentato per rovesciare il governo, non effetto di cospirazione, ma di febbrile immaginazione, tentativo e semplice tentativo di far fuggire la gente, ed impedire una supposta dimostrazione contro una forma di governo.
      ConchiusioneSignori, io spero di avervi chiaramente dimostrato, che io non sono né settario, né capo, né cospiratore, ed anche da questo sgabello posso dire con fronte alta che sono un onest'uomo. Se mi sarà dato a colpa l'essere onesto, l'aver creduto che la virtù non sia una illusione, l'aver consumata la vita tra fatiche, stenti e dolori di ogni sorta; l'essermi dedicato ad ammaestrare amorosamente i giovani, e fare nel mondo la mia parte di bene; se questo è il mio delitto, fatemi morire, io disdegno di vivere dove la virtù è delitto; io andrò a presentarmi ad altro giudice, e da Lui avrò quella giustizia che gli uomini mi negano.
      Aspettando serenamente la vostra decisione, io voglio innanzi di voi e di tutti quelli che mi ascoltano dare un ultimo e solenne insegnamento ai miei figliuoli che mi ascoltano: voglio che essi perdonino ai persecutori del padre, perché questi non sanno quello che fanno: voglio che essi serbino sempre cara e grata memoria di Amilcare Lauria mio difensore.


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Ricordanze della mia vita
Volume Secondo
di Luigi Settembrini
pagine 356

   





Amilcare Lauria