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      Tutti coloro che furono i suoi amici fedeli, che l'amarono fraternamente anche vecchia e malata, avevano tutti cominciato con l'amarla di ardente amore: ma a poco a poco ella aveva saputo compiere il prodigio (ah se ogni donna potesse rapirle il segreto!) di trasformare, Circe al rovescio, in fratelli dell'anima, in puri e devoti spiriti, gli amanti che bruciarono da prima per lei di fiamma impura.
      Se si pensa al magnifico esercito (č la parola) di uomini che l'amarono, usi come siamo a considerare la fragilitą umana come una malattia dalla quale difficilmente si scampa, siamo quasi tentati di dubitare della trionfale resistenza di lei a tutti. Ma a poco a poco noi ci pentiamo sinceramente del nostro dubbio ingiurioso, studiando bene sui documenti la vita di lei, respirando l'atmosfera di puritą ch'ella diffonde dintorno a sč.
      Passiamo dunque un poco in rassegna quello che ho chiamato «esercito».
      Noi vediamo Luciano Bonaparte, giovane e bello, ne' suoi gesti un poco teatrali, spasimare, gemere di amore per lei. Egli compone opere letterarie (veramente, assai mediocri!) in cui esala la piena del suo sentimento: č una specie di epistolario, dedicato da un «Romeo» alla «divina Giulietta». Ma «Giulietta», tra dolce e birichina, un poco sorridendo, un poco rattristandosene, non accoglie l'omaggio, e mette tutto il suo cuore a tentare la guarigione del suo infelice amatore.
      Vediamo il principe Augusto di Prussia, valoroso e bello come un eroe della sacra Hedda, perdere il senno per lei: lo vediamo a lei per lunghi anni fedele, giungere perfino a proporle di sposarla, scongiurandola di ottenere il divorzio.


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Femminismo Storico
di Sfinge
Editore La Poligrafica Milano
1901 pagine 117

   





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