Pagina (35/117)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A questo patto pare che Giulia, per un momento, esitasse.... ma ben presto vinse la pietà per l'uomo buono e paterno che aveva liberamente sposato, promettendogli fede; e con l'ausilio della religione che le suggeriva il rispetto dei legami del matrimonio, anche se questo sia solamente morale, ella fece per nobiltade il «gran rifiuto».
      Vediamo ancora, cosa stupefacente! due generazioni di Montmorency prese d'amore per lei! Tanto che Adrien de Montmorency diceva che della loro famiglia: «Ils n'en mouraient pas tous, mais tous étaient frappés!» Di questa nobile famiglia, Matteo, il rivoluzionario-aristocratico, dalla grande anima di cristiano, insieme col filosofo Ballanche e con Chateaubriand, composero la perfetta triade che può veramente dirsi l'essenza delle affezioni di Giulia Récamier.
      E nemmeno l'ombra della gelosia offuscò mai le relazioni di cordiale amicizia tra quel drappello di eletti; ella era tra loro un legame saldo ed affettuoso, non già una cagione di dissidii: tutte le corrispondenze del tempo lo provano, e provano anche, documento ancora più straordinario! che le mogli di coloro i quali non vissero che di lei e per lei, l'amarono e la rispettarono senza riserve, inchini davanti alla sua perfetta virtù. Anche con alcune donne fu legata coi vincoli di un tenero affetto, e non è giunto fino a noi ch'ella suscitasse tra le sue simili (c'è quasi da strabiliare....) il poco nobile ma purtroppo assai frequente sentimento dell'invidia!
      La duchessa di Devonshire, una delle sue migliori amiche, diceva di lei: «D'abord elle est bonne, ensuite elle est spirituelle, après cela elle est très belle!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Femminismo Storico
di Sfinge
Editore La Poligrafica Milano
1901 pagine 117

   





Giulia Montmorency Adrien Montmorency Matteo Ballanche Chateaubriand Giulia Récamier Devonshire