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      Consigliata a scrivere le sue memorie si oppose tenacemente a quel desiderio de' suoi amici, e volle distrutte alla sua morte, le pagine che aveva scritte esclusivamente per sè. Eppure da qualche brano pubblicato poi, e dalle poche sue lettere che ci rimangono, ella ci appare scrittrice elegante e disinvolta, piena di una svariata conoscenza di uomini e di cose. Musicista squisita, ella trasse dalla musica una delle maniere di consolazione più efficaci nelle ore meno liete. Soleva suonare di memoria, per lunghe ore, guidata dai ricordi e dalla fantasia, sola, nella propria stanza, ed amava essere sorpresa così dal crepuscolo... continuando a suonare, nell'ombra a poco a poco più densa...
      Il salotto di Giulia Récamier ebbe il massimo grado della sua celebrità sotto la «Restaurazione», quando non più la bellezza di lei, o almeno la gioventù (se è vero ch'ella fu bellissima fino alla morte) era quella che le attirava dintorno i satelliti: Tocqueville, Ozanam, Sainte-Beuve, Benjamin Constant, (senza contare coloro che già conosciamo), principi francesi e stranieri, dame illustri per nobiltà di sangue o d'intelletto, affollavano il suo eremitaggio, l'Abbaye-Au-Bois; un'abitazione così modesta che somigliava la cella di una monaca. E fu il suo un salotto ideale principalmente perchè l'affettazione ne fu esclusa, e perchè l'amicizia fu il solo cemento che tenesse unite le persone che lo composero. Il decadimento dei così detti «salotti» deriva in parte, io credo, dalla poca unità degli spiriti, dalla mancanza di quel sentimento di fraternità intellettuale che aggrega profondamente gli uomini tra di loro.


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Femminismo Storico
di Sfinge
Editore La Poligrafica Milano
1901 pagine 117

   





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