Pagina (52/117)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Qualche altra volta, noi vediamo, che accortasi ella dell'amore del poeta per lei, e da questo un poco turbata, gli contende la vista della sua bellezza coprendosi di un denso velo: e perfino, al subito incontrarlo per via, frapponendo la sua mano bella e bianca, tra i propri occhi e quelli avidi di lui. Ah, gli occhi di Laura! I pių glorificati occhi di donna mortale, nei secoli! Divini occhi neri di donna bionda, dal languido sguardo che talora ne scopre tutto il bianco, cosė da far abbrividire chi la guarda: e lascia il dubbio se ciō avvenga per donnesca, sapiente civetteria, o per mal frenato raggiare di interno fuoco. Curiosissimo questo suo non permettere che Petrarca la guardi negli occhi! Vuole ella difendere sč dal contagio d'amore, o vuole, conscia di sua trionfale bellezza, salvaguardare lui?
      Ma il velo non poteva celare a lui, pur nascondendo gli occhi, nidi d'amore, il vario tesoro di cosė squisita persona! Quella bella persona che mi piace evocare, sotto il vivo sole di Provenza, serrata nella purpurea veste, col velo trapunto di rose un poco cadente gių dagli omeri delicati, col bel piccolo piede cui il Rodano era messaggero di baci, col natural diadema della chioma che pareva accendere l'aria del suo splendore! Bella cosė, e tanto severa col povero poeta, che qualche volta tratta assai aspramente, ammantandosi di tutta la sua rigida virtų! Ma ecco che un giorno, all'improvviso vederlo, mutato in viso per il lungo soffrire, ella impallidisce e trema, e comincia con innocenti eppure soavi cortesie a sanare le ferite aperte dalla sua mano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Femminismo Storico
di Sfinge
Editore La Poligrafica Milano
1901 pagine 117

   





Laura Petrarca Provenza Rodano