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      La pietà si fa strada nel suo cuore.... La fatale pietà che la donna sente quasi sempre per colui che l'ama, e che è così spesso cagione della propria rovina!
      Ma Laura, saviamente, sa disciplinare anche la sua pietà: e solo di quando in quando largisce al giovane innamorato qualche grazia sovrana.
      A me pare non dubbio, o m'inganno, che desiderando Petrarca un suo ritratto, ella si lasciasse docilmente ritrarre da Simon Memmi, perchè almeno in effigie il suo poeta potesse possederla e dissetarsi alla cara veduta! E il saluto di Laura? Ah com'ella doveva conoscere il modo di gettar l'anima in un sorriso, a giudicarne dalla commozione con la quale egli ci racconta come ella sapesse placare i suoi fieri sdegni, aprirgli il paradiso con un semplice saluto!
      Ma i veri innamorati sono chiaroveggenti, e sanno che, in amore, due sguardi che s'incontrano carichi di non dette cose, sono forse il vertice della felicità!
      Un altro giorno, quando egli, deciso a fuggirla, a sottrarsi alla servitù crudele, le annunzia la sua partenza, ella, come sbigottita, china gli occhi a terra, senza parlare. Questo gesto è d'una dolcissima malinconia. Non forse lascia ella vedere, così, il suo nudo cuore, a colui che andrà lontano? Eppure di quel cuore egli continuerà a dubitare!
      Un'altra volta egli la vede piangere: perchè? I quattro deliziosi sonetti del pianto non ce ne dicono la causa: ma forse che non s'indovina? Ella ebbe quel giorno più degli altri, pietà di sè e di lui, e le lagrime, sciogliendo il nodo che le opprimeva il seno, caddero da' suoi bei cigli.


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Femminismo Storico
di Sfinge
Editore La Poligrafica Milano
1901 pagine 117

   





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