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      Io ci vedo una cara scena di squisita gentilezza!
      La canzone che comincia «S'io il dissi mai» ci racconta come Madonna Laura, per virtuosa, per savia che fosse, era nondimeno gelosa del suo giovane amatore: giacchè egli si difende con eloquenza da par suo dall'accusa di aver detto ch'egli amasse un'altra donna. Ah no, questo Madonna non glie lo permette! Del digiuno cui ella lo condanna, si compensi pure, se così fragile e misero è l'uomo, con basse soddisfazioni estranee all'anima (tant'è vero ch'egli ebbe figliuoli illegittimi di madre o madri sconosciute) ma ch'egli ami un'altra donna di quell'amore che Laura ben conosce e che è tutto suo per diritto quasi divino, no, questo ella non può tollerarlo!
      Gelosa, Laura è un amore.
      Senza diritti, eppure esigente, fiera, tirannica, forte dell'ideal signoria ch'ella sente di avere sopra di lui e che comprende di meritare sì per la sua bellezza sovrana che per la sua sublime virtù.
      Imaginiamo che cuore sarà stato il suo il giorno in cui il misterioso principe straniero, nella eletta radunanza di nobildonne, scelse lei come di tutte la più bella, e per farle onore, la baciò su la fronte e sugli occhi!
      Ella rimase impassibile al solenne bacio, accolto con baronale dignità: ma certo dovette pensare nel suo segreto, che un altro bacio le avrebbe fatto altrimenti piacere, datole da un principe dell'intelletto, che ella stessa aveva creato cavaliere dell'ideale e dell'amore!
      Anche il gentile episodio delle due rose ci mostra Laura accettante, alla luce del sole, il titolo di amante dell'anima di Petrarca.


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Femminismo Storico
di Sfinge
Editore La Poligrafica Milano
1901 pagine 117

   





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