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      Ma che non si legge appresso i filosofi, giusti giudici delle cose, che la bellezza è annumerata tra i primi beni della natura? Imperoché Platone nel lib. 1 delle Leggi e nel 2, e nel lib. 6 della Republica e in Gorgia dice che la bellezza è uno de' primi beni dell'uomo, quali sono quattro: la sanità, la bellezza, le forze e le ricchezze.
      E Luciano dice questa canzone essere stata solita cantarsi frequentemente nei conviti, che la sanità è cosa ottima e potissima; la seconda è la bellezza, e la terza le ricchezze. La qual canzone è stata cavata da Simonide poeta, se però è vero quello che dice Teocrito nel lib. Del giudicio, perciò che altri la assegnano a Pitagora. Anzi molti non dubitarono anteporre la bellezza alla sanità, come [47r] dice il Valla nel lib. Dell'onesto piacere mossi da questo, perché s'istima la bellezza avere con esso lei la sanità, sì come è scritto appresso Tullio, lib. 1 Degli uffici, dove egli parla della temperanza dicendo a questo modo: "La venustà e la bellezza del corpo non può essere separata dalla sanità". Il che imitando Santo Ambrosio nel lib. 1 de i suoi Uffici dice che la bellezza precede la sanità.
      Il medesimo Tullio, lib. 4 delle Toscolane, fra li principali beni del corpo pone nel primo luoco la bellezza dicendo: "Sono nel corpo cose principali la bellezza, le forze, la sanità, la fermezza, la velocità".
      Tito Lucrezio, filosofo e medico celebratissimo è testimonio che la bellezza de gli uomini sempre è stata avuta in onore e pregio grandissimo, dicendo:


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La difesa per le donne
di Vincenzo Sigonio
pagine 140

   





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