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      Alla cui sentenza sottoscrivendo Rasis, appresso i medici uomo di gran nome, nel lib. 2 cap. 33 dice: "Quello che ha la faccia brutta apena può avere buoni costumi". E il medesimo autore nel sopradetto lib. 2 cap. 6 De i temperamenti scrive che la natura compone le membra sì come è conveniente all'anima; il che parimente afferma egli nel lib. 1 e 2 Dell'uso delle parti, e sì come egli appresso Planude nella Vita di Esopo disse, quale è la faccia tale è anco l'anima.
      Per questo Omero, lib. 2 della Iliade, sì come quelli che sono stati di virtù illustri egli fa eroi e gli orna di divine bellezze, parimente finge Tersite bruttissimo e da capo a piedi lo fà un mostro, acciò che si possi intendere che un pessimo animo ancora ha abitato in uno alloggiamento di sé degno. La cui bruttezza volendo descrivere, Licofrone la chiamò simile a una simia, nella cui fattura solea dire Ippocrate che la natura era stata giusta [52r] perché ella avea vestito un'anima ridicola d'un corpo parimente ridicolo: il che afferma Galleno, lib. 2 Dell'uso delle parti. Con quali s'accorda Proclo nel lib. De magia et demone, il qual dice che la natura, la qual fa i corpi, dà a quelli stormenti condecenti e dimostra l'imagini dell'anime nei corpi.
      Vellio ancora Patercolo, nell'ultimo lib. della Istoria romana, di quello Vatinio parlando di cui l'odio andette in proverbio, disse questo in questa medesima sentenza, nel qual la bruttezza della natura contendea con la bruttezza deli costumi, che parea che l'animo di quello fosse inchiuso in albergo di sé dignissimo.


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La difesa per le donne
di Vincenzo Sigonio
pagine 140

   





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