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      3 della Libraria, era solito di non fare mai cosa alcuna senza il consiglio della moglie, [62v] sì come scrive Diodoro nel lib. 3 sopra detto. Per le qual cose si può facilmente giudicare che il consiglio e la prudenza delle donne giova molto alla virtù degli uomini e a i vici loro grandemente porge remedio; laonde San Giovanni Grisostomo, Sopra Giovanni, Omelia 60, dice non essere cosa alcuna più potente della buona donna ad informare e istruire l'uomo a ciò che ella vorrà; né così leggiermente egli tolererà gli amici né i maestri né i prìncipi come farà la moglie la qual lo corregge e lo consiglia, perciò che l'ammonizione della moglie ha un certo piacere, amando ella molto quello che ella consiglia; e séguita dicendo: "Io posso addurre molti uomini asperi e crudeli fatti piacevoli e mansueti per opera di esse donne; perciò che nel mangiare, nel raggionare de li figliuoli loro, nell'andare, ne l'udire, nell'uscire di casa e in molte altre cose conferendo col marito [63r] e, sì come il corpo al capo, congionta, se sarà prudente e diligente, vincerà tutti".
      Le qual cose essendo così, per questo i Lacedemoni, quali sempre sono stati riputati sopra tutti i Greci sapientissimi, non manco communicavano le cose publiche che le private con le donne loro, sì come si legge in Plutarco nella Comparazione di Numa e di Ligurgo, come anco nella Vita di Agido; e come dice Aristotele nel lib. 2 della Politica, cap. 27, molte cose nel principato de' Lacedemoni erano amministrate dalle donne.


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La difesa per le donne
di Vincenzo Sigonio
pagine 140

   





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