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      Zenobia, regina de' Palmerini, fu di tanta castità che non pur col marito si mischiava se non per generare figliuoli: Trebellio Pollione e Guidone Bituricense, lib. De pudicis et impudicis.
      Etelfrida, regina d'Inghelterra, dopo il primo figliuolo, sempre [72r] s'astenne dal marito: Volateranno.
      Sulpicia, figliuola di Patercolo, per sentenza delle matrone romane fu giudicata pudicissima donna: Plinio lib. 7, Valerio Massimo lib. ultimo cap. 8.
      Scrive Cornelio Tacito che Ponzia donna romana mai puoté né con preghi né con promesse esser persuasa di voler commettere l'adulterio con Ottavio tribuno della plebe, anzi più tosto volse essere da quello uccisa.
      Le donne Chie furono di tanta castità che mai s'udì dire che appresso loro fosse accaduto né adulterio né stupro alcuno: Plutarco Delle virtù delle donne.
      Siritha, figliuola di Sivaldo re de' Dani, fu di tanta pudicizia che, essendo ella da molti per la sua rara bellezza addimandata per moglie, mai ella volse guardare alcuno: il Sasso lib. 7.
      Dria, figliuola di Fauno, di maniera fuggì e sprezzò l'aspetto e presenza de gli uomini che mai fu vista apparere in publico, per il che fu vietato [72v] che nessuno maschio andasse alli sacrifici di quella: Plutarco.
      Già fu tanta castità nelle donne padovane che mai andavano in publico se non con la faccia coperta: Rodigino lib. 7 cap. 17.
      Ippo, donna greca presa da' corsalli, accorgendosi che essi le voleano tuore l'onore e la verginità, la notte si gittò nel mare a capo chino, e più tosto volse morire onesta nell'acque che vivere impudica fra le donne: Valerio Massimo lib.


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La difesa per le donne
di Vincenzo Sigonio
pagine 140

   





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