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      9 cap. 6, oltre i quali anco altrove si leggono questi da noi infrascritti.
      Enea e Antenore e alcuni altri Troiani, quali poi per molti anni furono vagabondi, sono notati per traditori della sua patria: Livio nel principio, il Testore e molti altri.
      Laomedonte, re di Troia, avendo promesso una certa quantità de danari a Nettuno e a Apollo, quali aveano aiutato a quello a fabricare le mura troiane, li mancò della promessa fede né li volse dare quella: Vergilio lib. 4 dell'Eneida.
      Del tradimento e mancamento della fede di Teseo verso Arianna, di Demofonte verso Filada, di Giasone verso Medea, di Enea verso Didone, è detto nel capo de li ingrati.
      Abselone, tirando a sé il popolo, lo congregò in Ebron, e avendo fatta la congiura contra David suo padre, sì come traditore li tolse il regno; ma tosto il traditore [85v] fu pagato come egli meritava, perciò che, rimanendo egli per i capelli sospeso a li rami d'una quercia, fu da Ioab ucciso: lib. 2 de li Re cap. 18.
      Il medesimo Ioab, bacciando Amasa che li venia incontra sì come amico, l'uccise da traditore: lib. 2 de li Re cap. 20.
      Cassio e Brutto tradirono e uccisero Cesare loro signore e padre della patria: Plutarco nella Vita di esso Cesare.
      Curione tradì la patria vendendo quella a Cesare ventisei milia scudi: Vergilio lib. 6 dell'Eneida.
      Ma, acciò che mettiamo fine a questo ragionamento, qual maggior tradimento fu di quello di Giuda, dando per trenta danari il suo Signore nelle mani de' suoi nimici? Giovanni cap. ultimo.
     
     
      Cap. 17
     
      Che le donne non sono timide né paurose, anzi sono


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La difesa per le donne
di Vincenzo Sigonio
pagine 140

   





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