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      1 dell'Eneida che ella parlò con Enea avendo abbassati gli occhi in segno di vergogna e onestà.
      Omero anche, sempre e dapertutto volendo lodare le donne e le dee istesse, chiama quelle vergognose.
      Battista Campofulgosi lib. 4, parlando della vergogna, loda molto dalla vergogna la moglie di Panthio lacedemonio, Olimpia madre di Alessandro Magno, Alessandrina vergine di Egitto e una certa abbadessa e alcune monache prese da' corsalli.
     
     
      Cap. 20
     
      Che la donna non è più invidiosa dell'uomo
     
      Andrea Tiraquello, nella nona Legge congiogale, numero 159, citando ivi Aristotele, Avicena e Alberto Magno, dice che la donna è più invidiosa dell'uomo [101r]. Nondimeno chi crederà il contrario forsi non farà errore alcuno; imperoché, essendo nato il primo omicidio dall'invidia dell'uomo, cioè da Caino, il qual avendo, come si legge nel Genesi cap. 4, invidia alla prosperità del fratello Abele, quello uccise; e non essendo mai stata commessa, per quanto si ritrovi, sceleranza tale nella donna per causa dell'invidia, si può facilmente giudicare che nell'uomo sia molto maggiore invidia che nella donna.
      Ma dicami di grazia questi tali: quante donne ritrovano essi appresso li scrittori d'invidia notate? Certo pocchissime overo nessuna: imperoché se vogliono notare d'invidia Rachele, la qual sì come si legge nel Genesi cap. 30, essendo sterile avea invidia alla sorella feconda, tale invidia era buona e santa. S'anco tassano Maria, sorella di Mosé e di Arone, d'invidia perché ella parlò, come è scritto (Numeri cap.


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La difesa per le donne
di Vincenzo Sigonio
pagine 140

   





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