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      . E poco di poi così séguita [118v] dicendo:
      Ma tu dirai che la moglie a ciò te incita: considera che la donna è vaso debole e che tu perciò sei fatto capo di quella, acciò che tu sopporti la imbecilità di quella che ti è soggietta". Parimente più a basso così egli scrive: "Ogni volta che qualche cosa di fastidioso accaderà in casa, e se la moglie farà qualche peccato, consola quella né volere accrescere la tristezza e il dolore; imperoché, quantunque tu voltassi ogni cosa sottosopra, tu non averai cosa che ti sia più a noia che non avere in casa la moglie che ti voglia bene. Donde che, se i fastidi iscambievolmente sono da essere sopportati, molto maggiormente quelli della moglie: s'ella è povera, non volere rinfacciarla; s'è pazza, non volere essere soperbo contra quella ma sii più modesto, perciò che ella è tuo membro e ambedue sete fatti una medesima carne; ma se è ubriacca e iraconda, bisogna dolersi e non adirarsi e pregare Dio, e ammonirla e aiutarla col consiglio e sforzarsi con tutte le forze acciò che ella sia liberata da passione tali; [119r] perché se tu la batterai, tu esaspererai il male, perciò che l'asprezza si leva con la mansuetudine e non con altra asprezza. Oltre di ciò, considera che mercede tu sii per avere da Dio, per che, potendo battere quella né ciò faci per timore di Dio ma pacientemente sopporti molti vici di quella temendo le leggi (quale non permettono che si scacci la moglie per causa di qual si voglia vicio che sia in lei), tu riceverai grandissima mercede; e inanti la mercede guadagnerai molte cose, imperoché tu farai quella molto più ubediente e tu, per causa di quella, molto più mansueto diventerai".


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La difesa per le donne
di Vincenzo Sigonio
pagine 140

   





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