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      Secondo gli ordini di Carlo Magno i pedoni dovevano portare una lancia, uno scudo, un arco con due corde di cambio, e dodici freccie(96).
      Le leggi dei Lombardi, dei Franchi e de' Tedeschi sottomettevano quasi tutte le cause al giudizio di Dio, ed il combattimento militare era la più comune forma di giudizio. È ben naturale che da questo stato di guerra giudiziaria, i gentiluomini passassero a private guerre frequentissime. Quand'erano stati ingiuriati, le stesse leggi loro acconsentivano di chiederne soddisfacimento, ed alla loro nimistà, una volta dichiarata, davasi il nome di faida(97). Le leggi non gl'imponevano che il dovere di rinunciare alla vendetta quando veniva loro pagato il compenso pecuniario dell'ingiuria ricevuta. Tale pagamento chiamato widrigild(98) doveva farsi cessante faida; ma se alcuna delle parti rifiutavasi di pagare o di ricevere il prezzo dell'ingiuria, si prolungava la contesa, e le due famiglie restavano in guerra(99).
      La nobiltà trovavasi divisa da infiniti litigi di tal sorte; poichè quasi tutti i gentiluomini preferivano ad un componimento amichevole la decisione delle armi. Per tal motivo specialmente si prendevano grandissima cura di tenere i loro vassalli esercitati nel maneggio delle armi ed affezionati alla loro persona: e perchè i servi non potevano entrare nella milizia, i loro padroni trovavano spesse volte conveniente di affrancarli ed innalzarli al rango d'uomini di masnada o d'Arimanni.
      Tale era all'epoca della sua istituzione il sistema feudale, un miscuglio di barbarie e di libertà, di disciplina e d'indipendenza, la quale in singolar modo contribuiva a rendere ad ogni uomo il sentimento della propria dignità ed energia che sviluppa le virtù pubbliche, e quella fierezza che le mantiene.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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