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      E perchè tutto non rimanga ignoto alla grandezza vostra, ne riferiremo brevemente alcune, perchè un giorno non basterebbe a farne di tutte circostanziato racconto. Sappiate adunque, che voi siete accusato, non già da pochi, ma da tutti, ecclesiastici e secolari, d'esservi reso colpevole d'omicidio, di spergiuro, di sacrilegio e d'incesto con due vostre prossime parenti. Aggiungono ciò che fa orrore ad udirsi, che a tavola beveste alla salute del diavolo, che invocaste, giocando, Giove, Venere ed altri demonj. Noi supplichiamo dunque caldamente vostra paternità di venire, e non frapporre ritardo, a giustificarvi da queste imputazioni. E se mai temeste la violenza della moltitudine temeraria, noi ci obblighiamo con giuramento, che niente sarà fatto contro i regolamenti dei sacri canoni. Dell'8 degli Idi di novembre 963»(175).
      Giovanni nella sua risposta rifiutò di riconoscere l'autorità del concilio, e minacciò di scomunicare coloro che osassero procedere all'elezione di un nuovo pontefice. Avendolo inutilmente citato la seconda volta, il concilio lo dichiarò decaduto dalla sua dignità, e nominò suo successore Leone che fu consacrato sotto nome di Leone VIII.
      Intanto i gentiluomini ben affetti alla famiglia d'Alberico, i cittadini che volevano salvo il diritto del popolo romano di nominare il suo vescovo, ed i partigiani dell'indipendenza della Chiesa, si riunirono per dichiarare illegittima la deposizione di Giovanni, e l'elezione di Leone. L'imperatore prima di partire, fu costretto di reprimere una sommossa manifestatasi contro il suo papa; e quando fu lontano, Giovanni XII rientrò in Roma, scacciò Leone, e fece crudelmente mutilare due cardinali suoi nemici, e si preparò a difendersi.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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