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      Stavano i primi sulle difese, e cercavano di fortificare le loro terre. Rispetto all'Esarcato, credevanlo difeso dalle maremme di Ravenna, come affidavano la salvezza di Roma al credito dei papi ed all'antica gloria del nome romano: finalmente speravano che le mura e l'amore di libertà dei popoli chiamati a difenderle, salverebbero le città della Calabria(245); imperocchè i sovrani di Costantinopoli, senza conoscere la libertà, la protessero presso i loro sudditi occidentali per risparmiarsi la pena di regnare sopra di loro.
      Belisario aveva con debolissime armate conquistata l'Italia e l'Affrica. I tralignati figliuoli de' Romani e de' Greci fuggivano atterriti dalla milizia, e gl'imperatori non potendo assoldare le loro legioni, perdettero ben tosto le conquiste di Giustiniano perchè non avevano soldati che le difendessero. Fino all'istante in cui perdettero i loro possedimenti d'Italia, i Greci non mandaronvi mai sufficienti forze. Le poche truppe disponibili formavano la guarnigione di Ravenna, e si accantonavano dietro le paludi che la circondavano. Felicemente scelta era la loro posizione; perchè i re Lombardi non potevano senza pericolo avanzarsi verso il mezzogiorno d'Italia, lasciandosela alle spalle, tanto più che una nuova armata poteva dalle coste dell'Illirico sbarcare nel porto di Ravenna, e tagliare ogni comunicazione tra l'armata e gli stati lombardi. Le città della Campania e della Calabria non rimanevano dunque esposte che agli attacchi meno vigorosi dei duchi di Benevento.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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