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      Le leggi d'Amalfi ottennero nel mediterraneo quell'opinione, che negli antichi tempi eransi acquistata ne' mari medesimi quelle di Rodi, e che due secoli dopo fu accordata nell'Oceano a quelle d'Oleron(286).
      Ecco quanto fra le tenebre della storia ci fu dato di raccogliere intorno all'origine ed ai progressi delle repubbliche(287) greche dell'Italia meridionale. Tre secoli più tardi le vedremo invase dai Normanni, e cancellate dal numero delle nazioni; di modo che con poche cose che ci rimangono a dire intorno a questa seconda epoca, sarà compiuta la storia della loro lunga esistenza. Della loro popolazione, delle ricchezze, dell'estensione del commercio non abbiamo che poche ed incerte memorie. I sepolcri che racchiudono le ceneri de' generosi cittadini d'Amalfi, di Napoli, di Gaeta, avvolgono nelle loro tenebre ancora la rimembranza delle loro imprese e delle loro virtù. E quel nobile amore di libertà che gl'infiammava, e quella patria cui tutto sacrificavano, e quelle leggi dettate dalla sapienza, i duchi, i magistrati di cui ne temevano le usurpazioni, i nemici che li circondavano, e contro i quali combattevano con tanta gloria, tutto è perito. Tante generose imprese loro ispirate dall'amor della gloria, tanti richiami alla posterità imparziale, le avversità sostenute con eroico coraggio, sperando che le future generazioni vendicherebbero le ingiurie de' contemporanei; tante belle speranze tornarono vane, e la razza degli eroi si spense, senza che l'ingrata posterità abbia mai soddisfatto a ciò che loro doveva.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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