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      Pure nè la famiglia di Rainolfo, nè la colonia d'Aversa erano destinate a fondare il regno di Napoli, ma bensì una delle principali famiglie di Normandia, quella di Tancredi d'Auteville. Aveva questo signore dodici figli, i più attempati de' quali, udendo i prosperi successi de' loro compatriotti, s'invogliarono di correre la stessa sorte, e giunsero in Italia l'anno 1035, accompagnati da molti guerrieri vestiti da pellegrino(305).
      Il giovane Guaimaro, principe di Salerno(306), non si mostrò meno pronto ad accogliere questa seconda colonia, di quel che lo fosse stato suo padre verso la prima; ed approfittando delle loro braccia per dilatare i suoi dominj, assediò subito Sorrento, indi Amalfi, ch'espugnò l'una appresso l'altra(307). Amalfi per altro non s'arrese che in virtù d'una capitolazione che assicurava ai cittadini la libertà loro ed i privilegi; onde quella piccola repubblica non fu incorporata al principato di Salerno, ma soltanto ne fu dai suffragi del popolo dichiarato duca Guaimaro in aprile del 1039. La moderazione di Guaimaro non ebbe lunga durata; ma tosto che gli Amalfitani videro violati i loro privilegi, congiurarono contro il principe di Salerno, che, ferito da trentasei colpi di pugnale, perì su la spiaggia che divide Salerno da Amalfi(308).
      Dai servigi di Guaimaro passarono i Normanni sotto le insegne di Michele Paflagone, imperatore di Costantinopoli. Il greco Patrizio Meniace che faceva in Calabria grandi apparecchi per riprendere la Sicilia agli Arabi, allora divisi da una guerra civile, assoldò i tre figli maggiori di Tancredi, Guglielmo braccio di ferro, Dragone, ed Umfredo con trecento Normanni(309). Questa spedizione che doveva riconciliare i Normanni coi Greci, fu invece cagione dell'intera loro separazione; perciocchè i Normanni conobbero più da vicino la viltà, la venale cupidigia e la dissimulazione de' Greci.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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