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      Gherardo della Scala, borgata del territorio d'Amalfi, era a tal epoca rettore del convento degli ospitalieri di s. Giovanni, il quale avendo armati i cenobiti in favore de' crociati, gli ajutò potentemente a sottomettere la città. La guerra sacra cambiò la natura di quest'ordine religioso; gli ospitalieri abbandonarono la cura degli ammalati per difendere la nuova patria, e combattere contro gl'infedeli, e l'ordine che il commercio aveva creato, non rimase più aperto che alla nobiltà militare. Pure i cavalieri di Malta, successori de' borghigiani d'Amalfi, riverberano ancora qualche gloria su la repubblica che li produsse(330).
      Gli Amalfitani, come abbiamo osservato, erano, in forza de' loro trattati, rimasti in possesso dell'interna amministrazione delle loro magistrature repubblicane e della guardia delle fortificazioni delle città e de' castelli del territorio. Allorchè Ruggiero fu coronato re, li richiese di rinunciare a tutti i privilegi che erano, secondo ch'egli diceva, contrarj alle prerogative di un monarca. Irritato dal rifiuto degli Amalfitani, riunendo le flotte siciliane e le truppe normanne attaccò con tutte le sue forze questa piccola repubblica, e dopo avere con regolari assedj sottomesse l'una dopo l'altra tutte le sue fortezze, le costrinse a conformarsi ai suoi voleri(331). I gentiluomini che militarono per Ruggiero contro Amalfi, caddero anch'essi vittima della sua immoderata ambizione. Tanto è vero, che quando uomini liberi congiurano contro l'altrui libertà, non devono lusingarsi di conservare lungo tempo la propria.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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