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      In fatti Ruggiero intraprese di sottomettere i principali baroni del suo regno, i quali non avendo fino allora combattuto che in qualità di volontarj, godevano d'un'assoluta indipendenza. Roberto, principe di Capoa, era il primo de' gentiluomini normanni. Discendente da Drengot(332), fondatore della colonia normanna d'Aversa, non era unito di parentela alla famiglia di Hauteville; era capo d'uno stato conquistato dai suoi antenati, e rimasto quasi indipendente. Pure il principe di Capoa non si era rifiutato di rendere omaggio al nuovo re quando fu coronato a Palermo; e solo quando il re volle forzare i suoi baroni a far guerra al legittimo papa, il principe di Capoa non volle marciare, e s'alleò con Sergio, maestro dei soldati di Napoli, e con molti baroni normanni ugualmente disposti a difendere la loro libertà civile e religiosa.
      La guerra de' baroni contro il re non ebbe felice fine, perchè essendo stati battuti l'un dopo l'altro, e presa la città di Capoa, la città di Napoli restò sola indipendente, circondata da ogni lato dagli stati di Ruggiero, che comprendevano tutta l'Italia meridionale. Colà riparossi il principe Roberto di Capoa, ma vedendo che sarebbe tosto inseguito dalle armate del re Ruggiero, convenne col maestro de' soldati della repubblica sul modo di difendere quest'ultimo asilo della libertà.
      Fu Roberto dai Napoletani mandato a Pisa, repubblica già fatta potente, ch'era già succeduta nel commercio marittimo alle città di Napoli e d'Amalfi. Egli invocò per sè e per la repubblica di Napoli i soccorsi de' Pisani contro un re che tentava di distruggere nel mezzogiorno d'Italia la libertà delle antiche loro alleate, e che inoltre teneva la Chiesa nell'oppressione, mantenendo sulla cattedra pontificia l'antipapa invece del legittimo pontefice(333). I Pisani ch'eransi già caldamente dichiarati a favore d'Innocenzo II, allestirono una flotta sulla quale imbarcarono circa otto mila uomini per soccorrer Napoli, chiedendo per le spese dell'armamento ai Napoletani tre mila libbre d'argento.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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