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      Accresciutasi la popolazione di molte migliaia di fuorusciti, tutte le principali isole ebbero il proprio tribuno nominato dagli abitanti. Questi tribuni riunivansi alcune volte per deliberare intorno ai comuni interessi della Venezia marittima; ma la principale loro incumbenza era quella di giudicare ed amministrare il popolo conformemente alle istruzioni che da lui ricevevano nelle generali assemblee d'ogni isola(357). In tal maniera la nascente repubblica senza l'opera d'un legislatore, senza rivoluzioni, e quasi senza deliberare, si trovò regolata da una libera costituzione.
      Quell'ombra d'impero che il patrizio Oreste aveva conservato, innalzando Augustolo sul trono, fu distrutta da Odoacre come una pompa inutile e dispendiosa; ed i legami che potevano ancora unir Venezia a Roma, mentre conservavasi l'impero, furono distrutti da questa rivoluzione. Per altro allorchè Teodorico fondò il regno degli Ostrogoti, i Romani riconciliaronsi alquanto col giogo d'un barbaro virtuoso e saggio; ed i Veneziani vissero in pace con lui, e forse i servigi importanti che gli resero, possono essere risguardati come un indizio di dipendenza. Il più antico documento della repubblica è la lettera da Cassiodoro, segretario di Teodorico, diretta ai Veneziani in nome del re d'Italia(358). Il retore per dar risalto alla sua eloquenza dimentica l'argomento della lettera, e descrive ai medesimi Veneziani, cui è diretta, la strana apparenza del loro paese, l'industria, l'attività, l'eguaglianza, la libertà, e le buone loro costumanze.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo I
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 281

   





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