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      Persuaso che la più durevole di tutte le riforme è quella che, invece di distruggere le antiche costumanze, cerca anzi di ravvicinarvisi, rendendole più vigorose, consigliò i Romani a formare un ordine equestre che fosse intermediario tra i senatori e la plebe, di ristabilire i consoli per presiedere al senato, i tribuni per difendere il popolo; di escludere affatto i pontefici dall'amministrazione politica, e di limitare i poteri ch'erano forzati di conservare all'imperatore. Ma l'assoluto silenzio degli storici italiani intorno alle cose accadute in tale epoca, e la brevità delle storie tedesche cui dobbiamo attenerci, non ci fanno conoscere quale esecuzione avessero le riforme proposte da Arnaldo49.50 Sembra soltanto che durante tutto il non breve pontificato d'Eugenio III i Romani fossero sempre in guerra col papa, e che Arnaldo andasse loro rammentando l'esempio de' loro antenati, e ciò che far dovevano per mantenere la patria libera. Vedremo nel susseguente capitolo l'infelice fine di quest'uomo martire della libertà in quella medesima città che aveva cercato di rendere libera.
     
     
     
      CAPITOLO VIII.
     
      Federico Barbarossa imperatore. - Sua prima spedizione contro le città libere d'Italia.
     
      1152=1155.
     
      Corrado III, che regnò quattordici anni in Germania, s'intitolava pure re d'Italia senza aver avuta mai la più leggiera influenza sopra questo paese. La guerra che faceva ai principi guelfi Enrico il superbo, e Guelfo VI, duchi di Baviera e di Sassonia, lo tennero molti anni in Germania.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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