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      Vero è che questa concordia ebbe fine colla sua vita; quando le due famiglie, separandosi nuovamente sotto il regno del suo successore, comunicarono il loro odio ai popoli, i quali confondendo le contese di queste famiglie con quelle del sacerdozio e dell'Impero, fecero nascere in Italia le troppo famose parti de' Guelfi e de' Ghibellini, che, siccome vedremo, furono cagione che essi spargessero torrenti di sangue per più secoli.
      Lo stesso giorno dell'incoronazione, il nuovo sovrano lasciò travedere il severo ed inflessibile carattere che portava sul trono. Uno de' suoi cortigiani, che avendo avuto la disgrazia di spiacergli, era stato per suo ordine allontanato dalla corte, credette che in questo giorno d'allegrezza gli sarebbe stato facile d'ottenere il perdono. In tempo della cerimonia si gittò ai piedi del nuovo re; e gli chiese grazia. Le guardie che udirono le sue preghiere, benchè non sapessero quale fosse il suo delitto, aggiunsero alle sue le loro suppliche, e tutta la moltitudine, commossa a tale spettacolo, chiamò grazia per il supplicante. Federico impose a tutti silenzio, e nell'istante in cui andava a ricevere la sacra unzione, dichiarò con alta e severa voce, che la giustizia, e non l'odio aveva dettato il suo giudizio, e che niuna cosa al mondo potrebbe farglielo rivocare53. Tal era l'uomo che si preparava ad armare la Germania contro la libertà italiana.
      Federico era stato eletto nella dieta di Francoforte dai soli principi tedeschi; onde l'Italia veniva, siccome una provincia soggetta, data ad un nuovo sovrano dall'altrui suffragio.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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