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      Mandarono in pari tempo ambasciatori alle città alleate per rinnovare gli antichi patti, domandare ed offerire reciproco soccorso in caso d'attacco67.
      Nel 1154 Federico celebrò il Natale nelle vicinanze di Novara, ed al principio del susseguente anno 1155 attraversò i territori di Vercelli e di Torino68. Benchè queste due città si governassero a comune, ebbero la sorte di trovar quel monarca loro propenso, per cui nella guerra, ch'egli fece in seguito ai Lombardi, l'ultima fu sempre a lui attaccata. Dopo avere passato il Po, riprese, attraversando la pianura posta a diritta, la strada di Pavia. Guglielmo di Monferrato che seguiva l'armata imperiale, gli rammentò le ingiurie fattegli dagli abitanti di Chieri e d'Asti, chiedendogli il castigo di que' popoli così superbi e gelosi della loro indipendenza. Questi spaventati dall'avvicinamento di tanto formidabile armata, e non si fidando abbastanza delle loro torri e delle loro mura, eransi salvati colla fuga. L'imperatore trovò affatto deserto ed abbandonato Chieri, e la città di Asti69; le quali dopo il saccheggio de' soldati furono incendiate.
      S'avvicinò quindi a Tortona, città alleata di Milano, che l'aveva soccorsa nella guerra contro Pavia. Gli fece il re intimare che rinunciasse all'alleanza de' Milanesi, e si unisse ai Pavesi: e perchè il Governo di Tortona rispose non essere sua costumanza di abbandonare gli amici quand'erano nella sventura, fu la città posta al bando dell'Impero con solenne decreto; ed il giorno 13 febbrajo il re ne intraprese l'assedio70.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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