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      Benchè travagliati da questa guerra civile nell'istante della più pericolosa invasione, i Milanesi non si scoraggiarono. Essi ripromettevansi assai de' loro alleati i Bresciani, e sperarono che avrebbero lungo tempo trattenuti i nemici. Furono infatti attaccati dall'armata imperiale ne' primi giorni di luglio, ma dopo aver resistito quindici giorni, spaventati dall'imminente loro pericolo, offrirono ostaggi ed una grossa somma di danaro per prezzo della pace105.
      Federico in mezzo al proprio campo tenne sul loro territorio una specie di dieta, in cui proclamò un regolamento intorno alla disciplina militare, il quale, non meno de' fatti storici, può farci conoscere la maniera con cui di que' tempi si guerreggiava, ed i costumi del secolo dodicesimo. Tale regolamento fu chiamato la pace del principe, perchè destinato a prevenire le querele nel campo.
      Per impedire le battaglie private, conviene offrire un mezzo di reprimere e punire legalmente le ingiurie; e questo infatti è lo scopo del primo articolo del regolamento, che proporzionando la pena alla qualità dell'insulto, sulla deposizione di due testimoni non parenti dell'istante, ordina, a seconda dei casi, la confisca dell'equipaggio, il castigo delle verghe, il taglio de' capelli e della scottatura della mascella, infine per gli omicidj, della morte. Ma in mancanza di testimoni dovevano le cause d'ingiurie essere decise da un combattimento giudiziario; oppure, se due schiavi avevano parte nel processo, colla prova del ferro caldo.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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