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      Il primo ch'ebbe maggiori suffragi, ed aveva il favor popolare, fu consacrato sotto nome di Alessandro III, e dalla Chiesa riconosciuto pur per legittimo papa. Il secondo, che prese il nome di Vittore III, era spalleggiato dal senato e dalla nobiltà romana; ma è verosimile che fosse egli medesimo persuaso della illegittimità di sua elezione, poichè cercò il favore degli antagonisti dei papi e della libertà romana, in Germania ed in Lombardia. Sperando Federico che questa doppia elezione indebolirebbe la corte pontificia, convocò di sua propria autorità un concilio a Pavia, intimando ai due pontefici di presentarsi. Alessandro era stato fatto prigioniere dal suo rivale; e, quantunque liberato dalla fazione popolare, non trovandosi abbastanza forte per sostenersi in Roma, dimorava ora in una ed ora in altra città a guisa di fuoruscito: pure rispose con fierezza, che il legittimo successore di s. Pietro non era subordinato al giudizio dell'imperatore, o dei concili. All'opposto Vittore passò a Pavia, e si guadagnò i suffragi di Federico e de' suoi vescovi, onde, nell'atto che fu confermata la di lui elezione, fulminò la scomunica contro Rollando o Alessandro III, il quale dal canto suo scagliò tutti i fulmini della Chiesa sul capo di Federico e dichiarò i suoi sudditi sciolti dal giuramento di fedeltà142.
      Qui incominciamo a far uso della storia di Alessandro III, scritta da un autore contemporaneo e raccolta con alcune altre dal cardinale di Arragona. Questa preziosa opera ci compensa di quella di Radevico che termina poco dopo quest'epoca.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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