Pagina (116/316)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Troppo mancò alla lega lombarda perchè possa risguardarsi come una repubblica federativa, il di cui governo centrale dirizza le relazioni esterne, e ne mantiene la dignità; che anzi si troverà mancante, considerandola solamente come semplice coalizione. Da alcuni atti originali di adesione alla società lombarda, che ci sono stati conservati, vediamo che i confederati promettevano soltanto di non far pace o tregua coll'imperadore e suoi partigiani e di non rallentare la guerra contro di lui senza l'assenso di tutti200; promettendo, se Federico scendesse ancora in Italia, d'impugnare le armi contro di lui e contro i suoi aderenti finchè venisse forzato a ripassar in Germania.
      Niuna convenzione determinava il numero de' soldati che ogni città doveva all'armata confederata, perchè si suppose che ciascuna adoprerebbe tutte le sue forze per respingere il comune nemico; che quando una delle città più esposte agli attentati del nemico chiederebbe il soccorso delle altre, e si manderebbero tutti i soldati di cui potrebbero disporre senza pericolo. La lega non pensò pure a formare un tesoro pubblico, ed i federati non si obbligavano che all'eventuale contribuzione destinata a rifare i danni della guerra, nel caso che qualche città, soggiacesse alle armi imperiali.
      La lega mancava pure di adunanze regolari, alle quali supplivano accidentali unioni dei consoli e dei podestà delle città, che adunavansi per prendere qualche deliberazione in comune, che poi, ritornando alla rispettiva città, assoggettavano all'approvazione de' loro concittadini.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





Federico Italia Germania