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      Fatta la scelta, scrivevasi a nome del comune all'eletto per invitarlo a venire a prendere possesso della carica che gli era offerta, ed accettare l'onore che la repubblica gli faceva262.
      Somiglianti leggi press'a poco erano state fatte dalle altre città libere: in ogni luogo la costituzione aveva sofferto qualche cambiamento, e le contrarie pretese dei due opposti partiti che desideravano introdurvene di più grandi, eransi già apertamente manifestate. Le generali rivoluzioni dell'Impero tennero alcuni anni sospesi questi umori, che si svilupparono nuovamente con terribili sintomi quando gl'imperatori ed i papi, venuti tra loro a nuove contese, si procacciarono in tutte le città il favore delle fazioni da loro tenute vive.
      Queste rivoluzioni dell'Impero diventano adesso l'argomento delle nostre indagini; ma è d'uopo ricordarsi che nel campo della storia incontransi vasti deserti: sono questi i tempi in cui verun sentimento generalmente diffuso anima i popoli, in cui nessun personaggio d'alta riputazione a se richiama l'interesse generale; i tempi inoltre ne' quali nessuno scrittore mediocre lasciò ne' suoi racconti l'impressione di questi sentimenti, nessuno comunicò alle sue scritture il carattere del secolo. Dalla pace di Costanza al regno di Federico II, abbiamo uno spazio di quindici anni affatto deserto. In questo tempo presentaronsi sulla scena per iscomparire all'istante alcuni personaggi affatto nuovi senza far sugli animi veruna impressione; uomini inetti che non potevano fissare l'attenzione de' popoli.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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