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      I Bergamaschi spedirono deputati ai Cremonesi loro alleati partecipando loro la ricevuta ingiuria, ed in pari tempo ricordando a' medesimi che ancor eglino quand'ebbero a dolersi de' Bresciani rispetto al corso ed alla navigazione dell'Oglio, non ottennero giustizia da questa repubblica; e perciò gli eccitavano a prendere le armi contro l'ambiziosa città. Prima però di dichiarar la guerra, cercarono di rendersi più forti con nuove alleanze, e mandarono deputati alle città che potevano prender parte al loro malcontento, procurando di guadagnarle sia con eloquenti lagnanze, ora offrendo soccorsi ai principali magistrati. Con tali mezzi ottennero di unire alla loro lega Pavia, Lodi, Como, Parma, Ferrara, Regio, Bologna, Mantova, Verona, Piacenza e Modena. I primi ad aprire la campagna furono i Bergamaschi, assediando in sul cominciar di luglio i castelli di Telgato e di Paulusco. I Cremonesi avanzaronsi pochi giorni dopo con tutti i confederati, e dopo avere il 7 luglio gettato un ponte sull'Oglio, entrarono col Carroccio nel territorio bresciano. Un valoroso capitano bresciano, Biatta di Palazzo, comandava la guarnigione, composta di pochi ma bravi soldati, del castello di Rudiano posto lungo la strada dell'armata nemica. I Milanesi soli alleati di Brescia avevano fatte avanzare le loro truppe fino alle rive del Serio.
      I Bresciani avanti l'arrivo dei loro alleati vollero impedire il devastamento del loro territorio, e sortirono contro ai nemici caricandoli vigorosamente. Il loro urto fu ricevuto con intrepidezza almeno uguale, onde i Bresciani sopraffatti dalla superiorità del numero, e non vedendo arrivare il promesso soccorso de' Milanesi, incominciavano a perdere corraggio290, quando Biatta di Palazzo, sortendo dal castello di Rudiano colla sua poca truppa, le fece gridare ad alta voce: le nostre spie ci hanno ben serviti, tutto si avverò, viva la milizia di Rudiano!


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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