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      Prima dell'invenzione della presente romorosa artiglieria, e quando i soldati battevansi corpo a corpo, i gridi d'un'armata non erano senza effetto sull'armata nemica. I Bresciani, incoraggiati da questo inaspettato soccorso, ripreser fiato; i Cremonesi si credettero traditi, ed in quel primo momento di confusione, caricati avanti ed alle spalle, furono agevolmente sgominati e posti in piena ritirata291. I fuggitivi affollandosi sul ponte volante, fatto il precedente giorno, lo fecero crollare col loro peso e cadere nell'Oglio, ove s'affogarono tutti coloro che l'occupavano allorchè cadde. Questo funesto accidente accrebbe il terrore dell'armata in modo, che i soldati, malgrado il peso dell'armatura, gettavansi nel fiume per attraversarlo a nuoto, ma vi rimasero tutti affogati nella melma, o via trasportati dalla violenza della corrente; mentre perivano sotto le spade nemiche gli altri che non si esposero al pericolo del fiume292. Pochi salvaronsi di così bella armata, che si credette aver perduti dieci mila uomini. Questa battaglia, ed il luogo in cui si fece si chiamarono negli annali lombardi mala morte. Gli effetti di tale disfatta non influirono per altro sulla sorte dei vinti come poteva temersi, perchè Enrico VI, ritornando allora dalla sua prima impresa della Puglia, volle che le città nemiche si rappacificassero, e si rilasciassero vicendevolmente i prigionieri.
      A questa guerra, ed all'altra che si fecero con quasi ugual furore Parma e Piacenza293, tennero dietro alcune mal conosciute liti fra i Comuni ed i gentiluomini del distretto, ma che forse ebbero più importanti conseguenze, perchè furono cagione di fare successivamente cadere tutte le repubbliche dell'Italia settentrionale, per un tempo più o meno lungo, sotto il giogo di alcuni signori che crudelmente abusarono dell'usurpato potere.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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