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      Dobbiamo perciò risalire all'origine di questi usurpi nella provincia della Marca trivigiana o veneziana, di dove il contagio parve che si diffondesse ancora nelle altre.
      Questa provincia è in parte montuosa, e nei secoli di mezzo l'ingrandimento o il decadimento della nobiltà parve cagionata dalla natura del paese in cui abitava. I gentiluomini trovavansi dovunque esposti ugualmente alla gelosia delle città, ma quelli che abitavano nella parte piana, non potendo giovarsi della natura del suolo per fortificarsi, furono forzati di sottomettersi più presto alle repubbliche, domandando il diritto di cittadinanza, e formando una classe separata, è vero, ma però di cittadini. Altronde quelli che trovavansi nelle montagne, essendo lontani dalle repubbliche, divisero i loro interessi dagli altri che vivevano nelle città, e si disposero a mantenere indipendenti i piccoli loro principati. Alcuni sopravvissero agli ultimi comuni liberi, come i Malaspina che conservarono in Lunigiana la loro sovranità fino agli ultimi anni del decorso secolo, e come i feudi imperiali nelle alpi liguri che furono anche più tardi proprietà d'una nobiltà immediata, rimasta indipendente294. Nello stesso modo i gentiluomini degli Appennini chiudevano le repubbliche toscane entro una linea di piccoli principati, che Fiorenza soggiogò soltanto poichè giunta fu al suo maggior grado di potenza. Ma nella Marca trivigiana i Monti euganei e le basi delle Alpi, prolungandosi in mezzo alle fertili pianure ed alle più floride città, presentavano montagnuole rese forti dalla natura, che i nobili non tardarono a coprire di castelli e di ridotti fortissimi.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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