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      Ezzelino aveva ottenuto qualche vantaggio sui Vicentini, e sperava d'impadronirsi ben tosto della loro città; e mentre Azzo era uscito di Ferrara per soccorrerli, eravi entrato coi Ghibellini Salinguerra, e cacciatine tutti gli amici del Marchese351. L'ordine dato ai due capi di presentarsi alla corte d'Ottone risparmiò alle città collegate una sanguinosa battaglia ed un inutile massacro, giacchè un cieco odio, più assai che i motivi politici, poneva loro le armi in mano.
      Questi due capi non potevano dubitare del favorevole accoglimento che loro farebbe l'imperatore. O direttamente o per mezzo de' loro partigiani, essi governavano tutta la Marca; e sì l'uno che l'altro, oltre il potere, avevano altri titoli che li raccomandavano a quel sovrano. Il marchese d'Este era suo parente, siccome discendente da Azzo III, tronco comune delle due linee che fino all'età nostra regnarono a Brunswich ed a Modena: d'altra parte Ezzelino era il più caldo partigiano delle prerogative imperiali; e quantunque fino al presente tali prerogative avessero servito ad umiliare la famiglia d'Ottone, da che si trovò in possesso della corona, rivolse il suo favore ai loro difensori. Per tali motivi accolse con eguale dimostrazione i due capi di partito, e cercò di porli in pace tra di loro.
      Uno de' più zelanti partigiani d'Ezzelino, che a quanto sembra dovette esser presente a tale accoglimento, ce ne lasciò una relazione nella sua storia352. Quando Ezzelino si trovò in faccia al marchese in presenza di tutta la corte, alzossi per accusare il suo rivale di tradimento e di fellonia.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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