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      Il partito ghibellino ne' paesi che doveva attraversare, era assai debole. Le città d'Alessandria, Tortona, Vercelli, Acqui, Alba ed il marchese Malaspina eransi uniti ad attraversargli il passaggio avanti che arrivasse a Pavia365; ma egli giunse a Pavia per la strada d'Asti senza incontrarli, e senza che gli accadesse alcun sinistro. I Guelfi vollero vendicarsene avanzandosi sul territorio pavese, ma ne furono respinti con grave perdita. Restavagli da attraversare la Lombardia superiore, lo che rendevasi ancora più difficile, poichè per passare da Pavia a Cremona, prima città a lui favorevole, doveva toccare il territorio piacentino, o il milanese, i di cui passaggi erano attentamente custoditi da quei repubblicani366. Il marchese Azzo d'Este erasi avanzato fino a Cremona per incontrarlo, e teneva disposta una scorta che doveva unirsi a quella dei Pavesi; ma nè gli uni nè gli altri avevano bastanti forze per attaccare il corpo dei Milanesi appostato sulle rive del Lambro. Federico, cui ogni ritardo poteva diventar fatale, credette di dover tutto arrischiare, ed approfittando delle dense tenebre d'una notte tentò il passaggio del fiume, e giunse felicemente a Cremona; e soltanto la scorta pavese fu assalita, retrocedendo, dai Milanesi, e fatta quasi tutta prigioniera367. Da Cremona avanzandosi Federico coll'assistenza del marchese d'Este non era più esposto a grandi rischi, sicchè per la strada di Mantova, Verona368 e Trento giunse a Coria nei Grigioni, ove incontrò i suoi primi partigiani tedeschi, ed in numero assai maggiore gli si fecero in contro a Costanza; e finalmente quando arrivò ad Aquisgrana, vi fu coronato re de' Romani, mentre il suo competitore Ottone essendo stato battuto presso Brisacco, fu forzato di rivolgere le sue armi contro Filippo Augusto, dal quale disfatto in vicinanza di Bouvines, non ebbe più forze bastanti per affrontare il suo rivale369.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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