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      Promulgò in seguito una legge intorno alla pena da infliggersi a costoro: era la morte394, che per altro enunciò copertamente colla frase che la loro persona sia abbandonata al braccio secolare. Dichiarava poi che le loro case si distruggessero, ed i loro beni divisi tra il delatore, il comune, ed il tribunale che pronuncierebbe la condanna; e per ultimo che dovessero pure atterrarsi le case di coloro che osavano dar ricovero agli eretici.
      E temendo di non bastar solo a contenere la piena dell'eresia, chiamò due collaboratori in suo ajuto: il primo, italiano, doveva adoperare la dolcezza e l'esempio; spagnuolo l'altro, lo spionaggio ed i supplicj: erano questi san Francesco e san Domenico395. Protestò il papa d'averli veduti in sogno sostenere sulle loro spalle san Giovanni di Laterano, e perciò diede loro il carico d'associarsi dei fratelli che gli ajutassero a sostenere la pericolante fede. San Francesco raccomandava ai suoi discepoli, allora chiamati fratelli minori, di ricondurre gli eretici in seno della Chiesa coll'esempio della loro povertà ed ubbidienza396; e san Domenico ordinava più espressamente ai suoi di predicare contro gli eretici, d'informarsi del loro numero, della loro credenza e dello zelo de' vescovi nel reprimerli; indi riferire a Roma tutto quanto verrebbe a loro notizia; ed eccitare i principi cristiani a prendere le armi contro gli eretici. Un tribunale, che condannasse direttamente a morte gli eretici, non fu accordato ai Domenicani che parecchi anni dopo da Innocenzo IV; ma fino dalla prima loro istituzione si presero il titolo d'inquisitori, val a dire delatori della fede397.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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