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      Ma l'impero greco, quando si divise dall'occidentale, era più vasto, più ricco e più popolato di quel che lo sia mai stato l'impero di Carlo Magno, ed essendo le antiche conquiste di cui era formato andate in dimenticanza, il corpo intero della nazione parlava lo stesso idioma, e l'abitante della Siria risguardavasi come un cittadino della Tracia. I successi ottenuti dalle barbare nazioni che lo attaccarono non devono illuderci intorno alle loro forze, che tutte insieme non pareggiavano la popolazione o la ricchezza del solo impero greco; la loro arte militare, la loro disciplina, le loro armi non erano altrimenti paragonabili a quelle de' Romani; tra le varie orde di barbari che uscirono dalla Tartaria, dalla Persia, o dall'Arabia per movere guerra ai Greci, non eravi alcun popolo che possedesse quel valore fermo ed ostinato, che i Galli ed i Germani opposero invano alle romane legioni. Non eravi alcun popolo abbastanza istrutto delle cose politiche per sapere trattare alleanze, e combinare contro Costantinopoli una pericolosa colleganza; veruno che tentasse di corrompere i sudditi dell'Impero e di eccitare la ribellione nel suo seno; veruno che coll'esempio di un prospero governo, o per mezzo de' principj sui quali si fondasse, facesse crollare i fondamenti dell'autorità de' Cesari. Il valore militare era, a dir vero, quando si divise lo stato di Roma, già venuto meno per la lunga durata del precedente despotismo; ma in sul cominciare di questo despotismo, era ancora nel suo pieno vigore; ed anche dopo Costantino, le legioni romane, capitanate da Giuliano, mostrarono che l'antico valore non era spento.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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