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      Ah quanto male gli rassomigliavano coloro ch'eransi diretti ad altri porti per sottrarsi al pericolo. Così scese egli dal pulpito, ed andò avanti all'altare, e postosi in ginocchio, versando molte lagrime, gli fu cucita la croce sul suo grande cappello di cotone, perchè voleva che tutti la vedessero. Ed i Veneziani cominciarono a crociarsi questo giorno in molta abbondanza»425.
      In questo frattempo il figlio del detronizzato imperatore Isacco, che chiamavasi Alessio, avendo avuto modo di fuggire da Costantinopoli sopra una nave pisana, e di salvarsi in Italia, mandò i suoi deputati a Venezia per sollecitare i crociati ad ajutarlo a risalire sul trono de' suoi padri. Questo giovane principe aveva già visitata la corte di Roma, ed aveva cercato il favore del papa, ma questi era stato prevenuto dall'imperatore Alessio suo zio, il quale aveva spediti ad Innocenzo III ambasciatori di alto rango con grandiosi regali, e pregatolo a mandare alcuni legati a visitare il suo Impero426. Era stato intavolato un trattato tra Alessio, il patriarca di Costantinopoli e Roma, ed il papa aveva potuto lusingarsi di ricondurre i Greci all'ubbidienza, cui questi avevano già ridotti i Latini. Perciò quando da una parte il giovane Alessio gli chiese protezione, e dall'altra il vecchio Alessio gli scrisse nuovamente per pregarlo a non dare ajuto al fuggiasco che non era assistito da verun titolo ereditario, perchè non era porfirogeneta, ossia nato in tempo che suo padre era sul trono, e perchè l'impero era elettivo: Innocenzo rispose in modo di richiamare a sè medesimo la decisione di questo affare, credendo di potere con una sentenza disporre a modo suo dell'Impero d'Oriente: quindi ordinò che i crociati non prendessero veruna parte nelle contese de' Cristiani, ed incaricò il cardinale di san Marcello di assumere in nome del sacro Collegio le informazioni relative a questa nuova causa427. Il giovane Alessio che non tardò ad avvedersi che poco poteva ripromettersi dalla mediazione del papa, passò in Germania presso il re Filippo di Svevia, competitore di Ottone IV, il quale avendo sposata sua sorella, cercò con tutti i mezzi di raccomandarlo caldamente ai crociati428.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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