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      I Francesi disposero i sei battaglioni innanzi alle fortificazioni del loro campo; i sergenti ed i scudieri a piedi si posero dietro la groppa de' cavalli, gli arcieri e frombolieri in sul davanti. Eravi un battaglione composto di più di duecento cavalieri, che avendo perduto il loro cavallo erano forzati di combattere a piedi. L'armata francese era collocata in maniera che non poteva attaccarsi che di fronte; ed ebbe l'avvedutezza di non moversi, giacchè avanzandosi nel piano, sarebbe stata avviluppata dalla infinita gente contro cui doveva battersi. Avevano i Greci per lo meno sessanta battaglioni, ognuno de' quali era più numeroso di quelli dei Francesi, i quali avanzaronsi lentamente in ben disposta ordinanza fino a tiro di freccia. Quando il doge Dandolo fu avvertito che i suoi alleati erano impegnati in così disuguale battaglia451, ordinò alla sua gente di ritirarsi e di abbandonare le torri che avevano prese, dichiarando di voler vivere o morire coi crociati. Fece dunque avvicinare le sue galee all'armata, e scese egli stesso il primo alla testa di tutti i Veneziani non necessari al servigio de' vascelli. Malgrado questo rinforzo, se Alessio avesse avuto il coraggio di attaccare i Latini, o avesse permesso di farlo a Lascari suo genero che gliene faceva istanza, probabilmente gli avrebbe oppressi452; ma tosto che gli arcieri ebbero scaramucciato un poco di tempo, Alessio fece suonare la ritirata, e tornò verso la città senza battersi, con grandissima maraviglia de' Latini.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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