Pagina (247/316)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A tale notizia riunironsi il doge di Venezia ed i baroni, e prima di lasciar partire il loro protetto, spedirono quattro messaggieri, uno de' quali fu il nostro storico Villehardovin, onde ottenere da Isacco la conferma del trattato convenuto con suo figliuolo455.
      Allorchè il vecchio imperatore conobbe le promesse del figliuolo, si pose a gridare dolorosamente essere tanto considerabili, che non sapeva come soddisfarvi. Pure, soggiunse, i servigi che voi ci rendeste sono ancora più grandi, e quando vi donassimo tutto il nostro impero, non sareste meglio compensati di quello che meritiate. Dopo breve disamina confermò con una carta autenticata col suo suggello le promesse del giovane Alessio. Dopo ciò questo principe, accompagnato dai baroni latini, entrò con magnifico apparato in città; e coloro che il giorno innanzi si risguardavano come i più fieri nemici di Costantinopoli, furono festeggiati quali suoi liberatori.
      L'imperatore assegnò gli alloggi all'armata crociata ne' due sobborghi di Pera e di Galata, pregando i Latini di voler tenere le loro truppe dall'altro lato del golfo di456 Chrysocheras, onde evitare che l'animosità nazionale si risvegliasse e che qualche contesa tra i suoi sudditi ed i suoi alleati non ponesse in pericolo la capitale o i suoi ospiti.
      Infatti la collera de' Greci contro i Latini non poteva rimanere lungo tempo nascosta; esauriti erano i tesori dell'Impero, ed il pagamento di duecento mila marche promesse dal giovine Alessio non poteva457 eseguirsi senza inudite vessazioni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





Venezia Villehardovin Isacco Alessio Costantinopoli Pera Galata Latini Chrysocheras Greci Latini Impero Alessio