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      Se l'interregno che precedette l'elezione di Ottone, aveva resa malferma l'autorità imperiale in Italia, la lotta tra le fazioni guelfa e ghibellina, tenuta viva dal papa, opponendo un imperatore all'altro, le diede l'ultimo colpo. Dall'una all'altra estremità d'Italia tutto era discordia e guerra civile.
      Abbiamo già mentovate in più luoghi le guerre di Lombardia senza per altro entrare in circostanziati racconti, perchè abbiamo diffidato di poter dare interesse a guerre sempre simili in ogni loro particolare, che cominciavano col saccheggio di alcune campagne, e terminavano dopo pochi giorni con una battaglia tra gli abitanti delle due città nemiche; guerre nelle quali l'arte era affatto sconosciuta, e nelle quali il solo valore, sempre adoperato nello stesso modo, decideva della vittoria.
      Per quanto si voglia attentamente studiare la storia delle città lombarde, non si otterrà mai di togliere quella confusione che producono nella nostra memoria le loro rivalità, le alleanze, le guerre, nelle quali i soli nomi diversificano gli avvenimenti. Se ci fosse dato di penetrare nell'interno di queste città, conoscere le passioni che agitavano i popoli, i loro desiderj, le loro speranze, la politica delle loro assemblee e dei loro magistrati; potremmo forse indentificarci coi cittadini di queste repubbliche; ma sgraziatamente dopo la metà del XII secolo fino alla fine del XIII, dobbiamo sormontare un lungo spazio di tempo, nel quale veruna città dell'Italia settentrionale, tranne Venezia, ebbe storici contemporanei.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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