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      Tengasi ben in guardia la debole umanità dall'ammettere contraddizioni ne' sistemi che servono di base alla morale, dal rendere schiava la sua ragione, e di ammettere misteri assurdi sotto lo specioso pretesto di cose recondite; tengasi in guardia di non separare giammai dalla idea di Dio quella della bontà. - Questo carattere è quello per cui solo dobbiamo riconoscere il Padrone dell'universo; giacchè dal momento in cui le basi del pensiero si troveranno smosse, il delitto potrà associarsi ai più nobili sentimenti, e quegli uomini che il cielo aveva formati per la virtù, saranno egualmente disposti a diventare i carnefici de' loro fratelli, o a maltrattare le proprie membra colle discipline.
      Tre Domenicani, ne' tempi in cui parliamo, acquistarono un'alta riputazione di santità colla felice riuscita delle loro prediche contro gli eretici e colle crudeli leggi che fecero adottare a quelle stesse città, che molto tempo protessero la libertà di coscienza: erano questi frate Filippo di Verona, detto poi san Pietro martire, frate Rolando di Cremona, e frate Leone di Perego, in appresso arcivescovo di Milano. Andavano costoro d'una in altra città predicando nelle pubbliche piazze, per eccitare il popolo a vendicare col sangue l'offesa divinità; ed uno di loro ottenne di formare in Milano una privata società che adunavasi per l'estirpazione dell'eresia542. Vero è che i frati predicatori non avevano il solo scopo di mantenere colle loro esortazioni la purità della fede, scagliandosi ancora frequentemente contro la scostumatezza e contro i progressi del lusso.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





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