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      In questo tempo san Luigi si apparecchiava a condurre in Egitto quell'armata di crociati ch'ebbe così sventurato fine. Federico proponeva di unire tutte le sue forze a quelle del re francese, e di fare insieme l'impresa d'Oriente; e perchè tale offerta non era di piena soddisfazione del papa, aggiunse l'altra condizione di militare contro gl'infedeli oltre mare finchè vivesse. Acconsentiva inoltre alla divisione della sua eredità, purchè non ne fossero privati i suoi figliuoli. L'Impero germanico non doveva più essere unito al regno di Puglia; ma il primo rimarrebbe a Corrado, ed avrebbe il secondo Enrico, figlio di Federico e d'Isabella, sua terza moglie75. E perchè Innocenzo IV, rigettando la confessione di fede fatta avanti ai prelati per iscolparsi del delitto d'eresia, aveva dichiarato appartenere a lui solo la disamina della coscienza del monarca, e ch'era disposto ad ascoltarlo, qualora si recasse personalmente alla corte pontificia76; Federico volle acconsentire ancora a quest'ultima umiliazione, e si pose effettivamente in viaggio, attraversando la Lombardia con un treno affatto pacifico, e non toccando il territorio delle città nemiche, delle quali pareva volerne scordare le offese77. E già era giunto a Torino, quando ebbe avviso che i parenti del papa gli avevano ribellata la città di Parma. Abbiamo già osservata che tre delle principali famiglie, i Rossi, i Lupi ed i Correggeschi, essendosi dichiarati del partito guelfo, avevano dovuto uscir di Parma. Erano costoro parenti o alleati dei Fieschi, i quali, all'istante che fu nominato papa uno della loro famiglia, eransi dati alla fazione nemica dell'Impero.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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