Pagina (105/326)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Malgrado l'immenso potere che questo papa esercitava in tutta l'Italia, e quasi su tutta l'Europa, i soli Romani non piegarono sotto la sua autorità, conservando intatte le libertà della repubblica a fronte delle prerogative papali. Non abbiamo veruno storico romano anteriore al XIV secolo, veruno che, rammentando i più antichi tempi, abbia veduto in Roma altro che la corte del papa; talchè l'indipendenza di quella repubblica non ci vien presentata che a grandi intervalli e come oggetto secondario dalle storie degli altri paesi; e ciò in così poco vantaggioso aspetto da farcela credere, più che altro, una sediziosa oligarchia. Uno de' nobili, col titolo di senatore, era incaricato dell'amministrazione della giustizia in città; e papa Gregorio IX aveva soltanto ottenuto che tutti i chierici ed ecclesiastici addetti alla sua corte ed ai cardinali ed i pellegrini non fossero soggetti alla di lui giurisdizione141. L'indipendenza adunque della propria persona e de' suoi preti era tutto ciò che il papa osava chiedere in Roma. Altronde non aveva torto di temere la giurisdizione del senatore il quale, alla testa de' suoi clienti, attaccando i suoi nemici, assediando le case, atterrandone le torri, faceva meno il giudice che il capo di parte.
      Alcuni nobili romani avevano afforzate le case, altri in maggior numero eransi impadroniti de' solidissimi monumenti de' più gloriosi tempi di Roma. I sepolcri e gli archi trionfali erano stati convertiti in rocche inespugnabili, dall'alto delle quali si facevano giuoco dell'autorità de' pontefici, della potenza del senatore, della furia della plebe.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





Italia Europa Romani Roma Gregorio IX Roma Roma