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      Dopo ciò si divisero per quartiere in venti compagnie, a cadauna delle quali fu dato un capo ed uno stendardo; nominarono un giudice in luogo del podestà, e questi fu Uberto di Lucca, al quale diedero il titolo di capitano del popolo; per ultimo formarono il consiglio dei dodici anziani, prendendone due per ogni quartiere della città; e questo consiglio, che s'intitolò signoria, doveva rinnovarsi ogni due mesi. Tale fu la costituzione che si diedero i Fiorentini in mezzo al tumulto di una sedizione, sotto la quale per altro operarono nel corso di dieci anni le più grandi cose151.
      La prima cosa di cui saggiamente occuparonsi i Fiorentini nell'atto che fondarono la nuova costituzione fu l'organizzazione della forza militare. Essi non potevano temere d'essere oppressi dalla loro armata, perchè l'armata era la nazione, ma vollero che fosse sempre in ordine, sempre ben disciplinata per difesa della patria e della libertà. Tutti i cittadini di Firenze furono registrati in una delle venti compagnie di milizia; tutto il territorio venne diviso in novantasei compagnie ausiliari; i soldati nominarono i propri ufficiali; tutti furono subordinati al capitano del popolo; tutti al primo allarme erano tenuti di trovarsi nella piazza di santa Croce; e la prima cura del popolo, ricuperando i suoi diritti, fu quella di scegliere i colori de' suoi gonfaloni e delle sue imprese.
      Per tutelare il popolo contro gli attentati de' nobili, si determinò di spianare le fortezze, col favor delle quali i gentiluomini si sottraevano al poter delle leggi.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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