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      Del resto accordò alle tre nazioni di appropriarsi il quartiere loro rispettivamente assegnato, vivendo colle proprie leggi, e sotto il governo di quel magistrato che alle determinate epoche loro manderebbe il consiglio generale della loro patria239. I Genovesi intitolavano questo magistrato podestà; i Veneziani, balìo; console i Pisani. E per tal modo i mercanti italiani formavano in Costantinopoli tre piccole repubbliche che conservavano l'intera loro libertà ed indipendenza, continuando i loro cittadini ad esercitare la navigazione ed il commercio con quella industria ed attività ch'erano allora proprie di quelle nazioni.
      Sebbene Michele Paleologo avesse accordati tali privilegi ai Veneziani dimoranti in Costantinopoli, non aveva però fatta la pace colla loro repubblica, nè rinunciato alla speranza di spogliare affatto i Latini delle isole e delle province che ancora possedevano in Levante. Attaccò l'Eubea, facendo che quel principe si ribellasse ai Veneziani, e s'impadronì delle isole di Lenno, di Chio, di Rodi e di molte altre, poste nel mar Egeo240. Accordò per altro in feudo ai Genovesi l'isola di Chio, volendo con ciò compensarli di quanto avevano operato a suo favore nelle sue imprese marittime. È questo uno degli stabilimenti che i Genovesi conservarono più lungo tempo in Levante, essendogli stato tolto per tradimento dai Turchi soltanto del 1556, perchè i Greci che abborrivano il clero e la signoria de' Latini favoreggiavano i Musulmani. Oggi vi sono circa cento cinquanta mila Greci, de' quali sessanta mila abitano la città. Quest'isola, una delle più belle colonie de' Genovesi, non erasi conservata sotto l'immediata dipendenza della repubblica; perchè, essendole stata data in pegno per una somma di danaro, nove famiglie la pagarono, e fecero l'impresa a loro spese.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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