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      Però la gelosia del popolo non perdeva di vista il potere degli otto; a ciò fare caldamente incitato da que' nobili che, esclusi dalle già dette società, non erano soddisfatti della piccola parte che avevano nella sovranità della loro patria. Questa gelosia si manifestò del 1227 colla congiura di Guglielmo de' Mari, e prese un diverso carattere in tempo che la guerra di Federico II occupava tutte le menti non già del governo della repubblica, ma dei diritti della nazione, di quelli della chiesa, e di quelli dell'impero. A tal epoca non si videro che Guelfi e Ghibellini: e gli ultimi, detti mascherati, affatto esclusi dalla sovranità, fecero, armata mano, molti tentativi per ripigliare quell'autorità che si erano esclusivamente appropriata i Guelfi244. L'attaccamento alle fazioni alla repubblica straniere s'indebolì dopo la morte di Federico, ed una contesa più nazionale intorno alle prerogative dei nobili e del popolo succedette alle fazioni guelfe e ghibelline.
      I nobili che si staccano del proprio ordine per ergersi in demagoghi, sono più avvantaggiati che tutti gli altri capi di parte, acquistando essi facilmente la più alta e perniciosa influenza sopra coloro che prendono a guidare. Torna loro così agevole il parer generosi, mentre altro non sono che egoisti e calcolatori; lo spacciarsi protettori del popolo, quando al contrario ne corteggiano il potere soltanto per armarsi della sua forza; possono prendere a prestito tante utili virtù, ed il popolo essere così facilmente sedotto dall'apparenza di quelle, che costoro sono di tutti gli ambiziosi i più fortunati.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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