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      Era quest'istesso anno tornato da Terra santa per sollecitare i soccorsi del papa e de' Latini in favore de' Cristiani di Levante. I cardinali, che trovavansi ridotti al numero di otto, dopo tre mesi di conclave senza aver riuniti i suffragi a favore d'un membro del loro collegio, credettero di non poter trovare tra i prelati non cardinali chi fosse più del patriarca di Gerusalemme degno della tiara.
      Forse Urbano non sarebbe stato severo giudice di Manfredi, se la causa di questo re avesse dovuto essere da lui solo giudicata; ma, agli occhi di un papa, Manfredi era reo del gravissimo delitto di non essersi assoggettato al giudizio della santa sede che lo aveva condannato. L'indipendenza de' sentimenti è ciò che più offende le anime intolleranti; e l'altrui libertà diventa un'ingiuria in faccia a chi volle sempre vivere nella servitù. Urbano che non aveva alcuna personale cagione d'inimicizia con Manfredi e niun interesse251 nella sua caduta, Urbano che non poteva ripromettersi dalla sua politica nè l'incremento del potere della Chiesa, nè la libertà di Terra santa, pure attaccò Manfredi con maggiore violenza ed ostinazione, che non avrebbe fatto lo stesso Innocenzo IV.
      Durante la vacanza della santa sede, i Saraceni di Manfredi erano entrati nella campagna di Roma: Urbano non si limitò a dar ordine al re di Sicilia di richiamarli252, ma pubblicò contro di lui una crociata, con tutte le indulgenze che accordavansi a' liberatori di Terra santa; nominò capitano delle truppe pontificie Rugiero di san Severino, uno degli emigrati napoletani, commettendogli di adunare sotto le sue insegne tutti i ribelli del regno.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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