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      Grandissimo fu il numero de' principali signori e baroni morti in breve tempo dal contagio, e la mortalità de' semplici soldati fu tale, che, senz'avere combattuto, l'armata trovavasi già molto indebolita quando sopraggiunse Carlo d'Angiò e ne prese il comando.
      Con minori virtù e sopra tutto con minore disinteressamento, Carlo aveva forse più talenti militari di suo fratello. Egli aveva aspettato a sbarcare le sue truppe dopo la caduta delle piogge autunnali che sogliono rinfrescare e purgare l'aere infetto di quelle spiagge. All'istante, per allontanare le truppe da un campo ove la morte aveva fatto tante stragi, le condusse all'assedio di Tunisi: e perchè il bey spaventato offrì di entrare in negoziazione, Carlo si affrettò di raccogliere i frutti de' generosi sforzi di suo fratello e di tanti cristiani; accordò al bey la pace a condizione ch'egli sarebbe tributario del re di Sicilia; indi facendo imbarcare i suoi soldati, invece di compiere il suo pellegrinaggio e marciare in soccorso di Terra santa, salpò verso i suoi stati. Molti crociati sdegnaronsi altamente, vedendo che la politica di Carlo si faceva giuoco de' loro voti; ma tutti ripresero la strada dell'Europa, ad eccezione di Edoardo e de' suoi Inglesi, che continuarono il loro viaggio verso Terra santa, ove giovarono molto alla difesa di san Giovanni d'Acri attaccato da Bendocdar.
      Ritornando i crociati in Europa, fecero un triste esperimento dell'avidità e della crudeltà di Carlo. Innanzi a Trapani furono assaliti da un'orribile burrasca che affondò diciotto grandi vascelli e molti più piccoli con quattro mila persone340; e perchè molte navi, spinte dalla tempesta ruppero sulle rive della Sicilia, ordinò Carlo che fossero confiscati a suo profitto gli effetti di tutti i vascelli naufragati, appoggiandosi ad un'antica costituzione del re Guglielmo, che aggiudicava alla corona gli avanzi delle navi gettati dal mare sulle coste.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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